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venerdì 14 giugno 2013

RIAPERTURA AL PUBBLICO DELLA NECROPOLI DI FOSSA - L'AQUILA




La Necropoli di Fossa riapre al pubblico 
dal 15 giugno al 3 novembre 2013

La Necropoli di Fossa riapre al pubblico, da sabato prossimo 15 giugno sino al 3 novembre 2013. Le visite saranno possibili, alla presenza della guida archeologica, nei giorni di sabato e domenica ( mattina dalle 9,30 alle 13, pomeriggio dalle 15,30 alle 18,30).
Per il mese di agosto la necropoli sarà visitabile anche nei giorni feriali, con apertura pomeridiana. Possono fare richiesta di visita in giorni diversi dal fine settimana i gruppi organizzati.



La Necropoli è stata addirittura soprannominata “piccola Stonehenge” proprio per la sua rilevanza a livello storico ed archeologico, data soprattutto dal fatto che le tombe qui ospitate coprono un arco temporale molto vasto, che va dal X sec. a.C. fino al I sec d.C.


Le sepolture, posizionate strategicamente sulla riva settentrionale del fiume Aterno, durante gli scavi hanno riservato non poche sorprese agli archeologi. Le 500 sepolture fino ad ora ritrovare ed esplorate occupano un’ampia area che copre quasi 2000 metri quadri di territorio.

I tumuli sono di diverso tipo e risalenti, come già detto, a periodi storici diversi e anche molto distanti tra loro. Questa distanza temporale è manifestata soprattutto dalla tipologia di tecnica usata nella realizzazione dei tumuli.

Le tombe più antiche sono fatte risalire al popolo dei Vestini e contengono numerosi oggetti di vita quotidiana la cui collocazione nel feretro è spiegata dal vigente culto dell’aldilà, tipico di molte popolazioni del tempo. Ci sono poi tombe circolari fatte di pietre, risalenti all’età del Ferro (X-VIII secolo a.C.) nonché tombe di uomini adulti, caratterizzate dalla disposizione all’esterno di pietre in posizione verticale con altezze (in ordine decrescente) che vanno dal 50 cm ai 4 metri.

La Necropoli fu successivamente utilizzata dai Romani. A questo periodo vengono fatte risalire le tombe a camera con “lussuosi” letti funebri in osso ed avorio scolpiti, ovviamente riservati a personalità di rilievo.

Il sito archeologico di Fossa è un luogo dall’atmosfera particolare e ricco di misticità che merita di certo una visita, rimanendo la necropoli protostorica più importante di tutto l’Abruzzo.   

LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE - GRAN TEATROZETA - Parco delle Arti - L'AQUILA

SABATO 15 GIUGNO, ORE 21 GRAN TEATROZETA - PARCO DELLE ARTI (Via Rodolfo Volpe) L'Aquila - ULTIMO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA DI TEATRO VOLO LIBERO CON UN INTERPRETE DI GRANDE SPESSORE: CORRADO ACCORDINO NELLO SPETTACOLO
"LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE"





LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE
da Raimon Panikkar

voce narrante Corrado Accordino


regia Corrado Accordino

produzione SpazioStudio/La Danza Immobile



Forse il cambio di secolo è l’occasione per un cambio di cuore. Questo racconto è stato scritto come continuazione della Leggenda di Dostoevskij e come riflessione di critica e di speranza. 
Raimon Panikkar

A Siviglia, nel tempo del massimo potere dell’Inquisizione, Gesù fa ritorno sulla terra. Non viene mai menzionato per nome, ma sempre chiamato "Lui". Il popolo lo riconosce e lo acclama come salvatore, tuttavia egli viene subito incarcerato per ordine del Grande Inquisitore. L’Inquisitore entra nella tetra cella e lì si svolge lo straordinario dialogo creato da Fëdor Dostoevskij nella leggenda del grande inquisitore inserita ne “I Fratelli Karamazov”. Dopo avergli comunicato la sua condanna a morte, gli rimprovera di avere seminato confusione, di aver voluto portare la libertà ad un popolo che è incapace di usufruirne, poiché un popolo felice non può essere libero, ma sottoposto ad un potere autoritario che decida per lui. Cristo rimane sempre in silenzio, e come unica risposta si avvicina al vecchio Inquisitore e lo bacia sulle sue vecchie labbra esangui.
Sono passati altri cinque secoli, sono avvenuti molti cambiamenti e Raimon Panikkar immagina un seguito della Leggenda e una appassionata quanto aperta conclusione.
Se in Dostoevskji l'Inquisitore è turbato, eppure Ivan commenta: 
"...quel bacio gli brucia nel cuore, ma il vecchio non muta la sua idea", la scrittura scenica ruota attorno al fatidico bacio del Prigioniero - “mi ha baciato. Si è avvicinato nell’oscurità della cella e senza dir nulla mi ha dato un bacio sulle labbra” - e alla sua vitale forza di cambiamento. All’Inquisitore si annuncia improvvisamente una rivelazione: la possibilità di «non uccidere il padre», di non opporre al male un «bene armato». Una possibilità che è data all’uomo, che fa parte della sua libertà. Interrompere la catena.

Una vibrante interpretazione che ci pone di fronte riflessioni di grande attualità sulla libertà dell’uomo e sull’autorità religiosa, e non solo. La ribellione al potere, la possibilità di cambiamento, la diatriba tra carnefice e vittima. 
La scrittura scenica si colora di sangue e di volo, rendendo ancor più incisivo l’immaginario che si apre ad ogni parola, la riflessione sul messaggio di Cristo, che vuole dare all’umanità la libertà che viene contrapposta nel suo attacco dall’Inquisitore alle necessità materiali, necessità resa possibile agli uomini solo attraverso l’obbedienza e una forte autorità 


Raimon Panikkar, nato a Barcellona da padre indiano e madre spagnola, è sacerdote, dottore in filosofia, chimica e teologia. È uno dei principali esperti di studi interculturali. Autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato nelle principali università del mondo. Questo è il suo primo testo in forma di racconto. 



info e prenotazioni:
345.9662722
0862.404604 dal Lunedì al Venerdì dalle 15.30 alle 19.00
organizzazione@teatrozeta.it





martedì 4 giugno 2013

Presentazione del libro "NULLA ANDRA' PERDUTO" del Monsignor Giovanni D'ercole al GP2

Il 5 giugno alle ore 19.00 il GP2 (circolo Acli di Roma) è lieto di ospitare il Monsignor Giovanni D'ercole che presenterà il suo libro "Nulla andrà perduto", scritto in concomitanza con il terremoto che ha devastato l'Aquila nell'Aprile del 2009.
"Il terremoto dell'abruzzo è la metafora dello sconquasso italiano.Dobbiamo ricostruire sulle macerie per riprenderci il futuro, raccogliendo ogni frammento di bontà e di bellezza, perchè nulla vada perduto". Giovanni D'Ercole.
Ospiti della serata, la scrittrice aquilana Alessandra Prospero e il giornalista Luca Attanasio.
moderatrice: Sarah Mataloni
La presentazione verrà arricchita da immagini dell'Aquila proposte dalla fotografa romana Chiara Argento.