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venerdì 14 giugno 2013

LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE - GRAN TEATROZETA - Parco delle Arti - L'AQUILA

SABATO 15 GIUGNO, ORE 21 GRAN TEATROZETA - PARCO DELLE ARTI (Via Rodolfo Volpe) L'Aquila - ULTIMO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA DI TEATRO VOLO LIBERO CON UN INTERPRETE DI GRANDE SPESSORE: CORRADO ACCORDINO NELLO SPETTACOLO
"LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE"





LA TRAGEDIA DEL GRANDE INQUISITORE
da Raimon Panikkar

voce narrante Corrado Accordino


regia Corrado Accordino

produzione SpazioStudio/La Danza Immobile



Forse il cambio di secolo è l’occasione per un cambio di cuore. Questo racconto è stato scritto come continuazione della Leggenda di Dostoevskij e come riflessione di critica e di speranza. 
Raimon Panikkar

A Siviglia, nel tempo del massimo potere dell’Inquisizione, Gesù fa ritorno sulla terra. Non viene mai menzionato per nome, ma sempre chiamato "Lui". Il popolo lo riconosce e lo acclama come salvatore, tuttavia egli viene subito incarcerato per ordine del Grande Inquisitore. L’Inquisitore entra nella tetra cella e lì si svolge lo straordinario dialogo creato da Fëdor Dostoevskij nella leggenda del grande inquisitore inserita ne “I Fratelli Karamazov”. Dopo avergli comunicato la sua condanna a morte, gli rimprovera di avere seminato confusione, di aver voluto portare la libertà ad un popolo che è incapace di usufruirne, poiché un popolo felice non può essere libero, ma sottoposto ad un potere autoritario che decida per lui. Cristo rimane sempre in silenzio, e come unica risposta si avvicina al vecchio Inquisitore e lo bacia sulle sue vecchie labbra esangui.
Sono passati altri cinque secoli, sono avvenuti molti cambiamenti e Raimon Panikkar immagina un seguito della Leggenda e una appassionata quanto aperta conclusione.
Se in Dostoevskji l'Inquisitore è turbato, eppure Ivan commenta: 
"...quel bacio gli brucia nel cuore, ma il vecchio non muta la sua idea", la scrittura scenica ruota attorno al fatidico bacio del Prigioniero - “mi ha baciato. Si è avvicinato nell’oscurità della cella e senza dir nulla mi ha dato un bacio sulle labbra” - e alla sua vitale forza di cambiamento. All’Inquisitore si annuncia improvvisamente una rivelazione: la possibilità di «non uccidere il padre», di non opporre al male un «bene armato». Una possibilità che è data all’uomo, che fa parte della sua libertà. Interrompere la catena.

Una vibrante interpretazione che ci pone di fronte riflessioni di grande attualità sulla libertà dell’uomo e sull’autorità religiosa, e non solo. La ribellione al potere, la possibilità di cambiamento, la diatriba tra carnefice e vittima. 
La scrittura scenica si colora di sangue e di volo, rendendo ancor più incisivo l’immaginario che si apre ad ogni parola, la riflessione sul messaggio di Cristo, che vuole dare all’umanità la libertà che viene contrapposta nel suo attacco dall’Inquisitore alle necessità materiali, necessità resa possibile agli uomini solo attraverso l’obbedienza e una forte autorità 


Raimon Panikkar, nato a Barcellona da padre indiano e madre spagnola, è sacerdote, dottore in filosofia, chimica e teologia. È uno dei principali esperti di studi interculturali. Autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato nelle principali università del mondo. Questo è il suo primo testo in forma di racconto. 



info e prenotazioni:
345.9662722
0862.404604 dal Lunedì al Venerdì dalle 15.30 alle 19.00
organizzazione@teatrozeta.it





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